
Il polline
Le api, oltre ad essere tra le principali responsabili dell’impollinazione, sfruttano il polline per la produzione di un particolare alimento, il “polline d’api”. Le api bottinatrici (ovvero le api deputate alla raccolta di polline e nettare) raccolgono il polline, quindi lo impastano con saliva, nettare e pappa reale, per portarlo infine all’alveare, dove fungerà da nutrimento per le larve. Il risultato è un alimento ricco di tutti gli elementi necessari alla vita, presenti però in concentrazioni diverse a seconda del fiore dal quale provengono. In virtù della sua straordinaria composizione biochimica e nutrizionale, il polline d’api è largamente impiegato come integratore alimentare.
Vediamo di seguito i suoi principali componenti.
• Proteine ed amminoacidi: Il polline ha un contenuto straordinariamente elevato di proteine (30-40%), la metà delle quali sono presenti sotto forma di amminoacidi liberi, quindi prontamente assimilabili ed utilizzabili dall’organismo; in esso troviamo tutti gli otto amminoacidi essenziali (leucina, isoleucina, lisina, metionina, fenilalanina, valina, treonina e triptofano) e, a seconda dalla pianta da cui ha origine, 14-21 dei 22 alfa-amminoacidi importanti da un punto di vista nutrizionale.
• Glucidi: il polline contiene circa il 25-35% di carboidrati, prevalentemente sotto forma di glucosio e fruttosio, quindi monosaccaridi immediatamente utilizzabili come fonte energetica; questi conferiscono al polline proprietà energetiche.
• Vitamine: Il polline d’api è considerato da molti autori la più ricca e concentrata fonte naturale di vitamine; in esso ritroviamo infatti pro-vitamina A (sotto forma di beta-caroteni), vitamine del gruppo B, vitamina C, E, H, F ed acido folico.
• Minerali: Il polline è ricco anche di minerali, in particolare macroelementi (Calcio, Potassio e Magnesio), ma anche oligoelementi (Ferro, Zinco, Fosforo, Cromo e Manganese).
• Grassi: La composizione lipidica può essere molto differente di polline in polline; in generale il contenuto di grassi può assumere percentuali che vanno dall’1% al 13%; di questi, circa il 70% è rappresentato da acidi grassi insaturi, come l’acido palmitico, l’acido oleico e l’acido linoleico.
• Altri nutrienti come acidi nucleici, enzimi, pigmenti, fattori antibiotici, lecitina, fitosteroli, ormoni, flavonoidi, ecc..