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IL LAVORO DELLE API IN VIGNETO

Le api non smetteranno mai di stupirmi! In questi anni di monitoraggio sulla vita dell’ape fra i vigneti ho notato molti aspetti interessanti, ve ne racconto alcuni:

  • L’inebriante e delicato profumo dei fiori che si percepisce passeggiando tra i filari in piena fioritura. Il profumo infatti è una delle note evolutive che i fiori hanno sviluppato per attirare i pronubi, insetti di fondamentale importanza per l’impollinazione.
  • La capacità dell’ ape nel sanitizzare l’acino danneggiato, come? Quando il grappolo d’uva viene danneggiato a causa della grandine o di malattie fungine come la Botrite, l’ape succhia le sostanze zuccherine presenti nell’acino. Facendo così asciuga il frutto, evitando che marcisca.
    Nel sistema di “pompaggio” del nettare e delle sostanze zuccherine, l’ape rilascia enzimi ricchi di perossido di idrogeno ( acqua ossigenata ) che nella borsa melaria ha la funzione di “stabilizzatore” del nettare. Il perossido di idrogeno andrà anch’esso a contatto con l’acino che beneficerà della sua importante azione disinfettante/ antimicotica.
    Da agosto, periodo in cui alla base delle gemme iniziano a formarsi sostanze resinose, si inizia a vedere una forte importazione di propoli e questa rimane su zampe e apparato boccale delle api che successivamente verranno a contatto con acini lacerati. La propoli ha azione antibatterica, antifungina e antimicotica.

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